Il Centro Studi sull'Emigrazione di Staten Island riporta che più di 26 milioni di Italiani emigrarono fra il 1876 e il 1976. A partire dal 1910 dieci milioni di persone abbandonarono l'Italia. Una diaspora italiana verso il nord e sud America e l'Australia. L'esodo dal sud Italia non ha eguali nella storia: cinque milioni di abitanti su 14, un terzo della popolazione, emigrò fra il 1870 e la prima guerra mondiale. Sei milioni verso gli Stati Uniti, metà dei quali si stabilirono nel raggio di 160 Km da New York. | The Center For Migration Studies on Staten Island reports that over 26 million Italians emigrated between 1876-1976. Since 1910, ten million persons abandoned Italy. An Italian diaspora to north and south America and Australia. The exodus from the Italian south has no parallel in history. Five of 14 million inhabitants, one third of the population left between 1870 and WWI. Six million went to the United States, half settled within 100 miles of New York City. |
Le masse andarono in America. A New York. A cercare la ricchezza. "Scoprire l'America" è espressione usata nell'Italia di oggi a significare "trovare il modo per arricchirsi". Fu un italiano, Giovanni Verrazzano, a esplorare Manhattan per primo, nel 1532. Gli italo-americani ricordano ogni giorno il loro predecessore nell'attraversare il grande ponte di Verrazzano che collega Brooklyn e Staten Island. | The masses went to America. To New York. To get rich. "Scoprire l'America", discover America, is a common expression in modern Italian to mean "to strike it rich." It was an Italian, Giovanni Verrazzano, who in 1532 first explored the island of Manhattan. Italian Americans recall their ancestor daily, crossing the great Verrazzano Bridge connecting Brooklyn and Staten Island. |
Esploratori e navigatori, gli italiani emigrano da sempre. Artigiani, architetti e commercianti andarono a Costantipoli e Londra, Antwerpen e Siviglia. Nel secolo scorso seguirono le orme di Colombo e Verrazzano verso il "nuovo mondo". L'America occupa un posto speciale nel cuore di ogni italiano. Prima estremisti politici e artigiani dal nord Italia intorno al 1840. Poi lavoratori analfabeti senza specializzazione dal Mezzogiorno. Infine il più grosso flusso di emigranti da un singolo paese. Nel 1930 un sesto della popolazione di New York era di origine italiana. | Explorers and seafaring people, Italians have always emigrated somewhere. Artisans, architects and traders, to Constantinople and London, to Antwerpen and Sevilla. Last century they followed in the footsteps of Columbus and Verrazzano to the "new world." America has a special place in every Italian's heart. First political radicals and craftsmen from north Italy in the 1840s. Then the illiterate, unskilled workers from the Mezzogiorno. To become modern history's most sustained movement of people from one single country. By 1930, one-sixth of the population of New York City was of Italian heritage. |
Il sociologo Silvano Tomasi, presidente del Centro Italiano Studi sulla Emigrazione, parla della migrazione italiana come di una "storia straordinaria di gente ordinaria. Sono i figli di Colombo emigrati alla ricerca di un sogno." | Sociologist Silvano Tomasi, President of of the Italian Center of Migration Studies speaks of the Italian migration as "an extraordinary story of ordinary people. They are the children of Columbus who emigrated in search of a dream." |
Gli italiani crearono la loro Piccola Italia in America. Il loro simbolo era il quartiere del sud di Manhattan chiamato "Little Italy". Lungo la scalata sociale, che seguì quella irlandese, gli italiani nel periodo fra le due guerre mondiali scoprirono i loro eroi fra atleti, gente di spettacolo e criminali: il grande Di Maggio del baseball, Frank Sinatra e i gangster Al Capone e Frank Costello. Più tardi arrivarono i politici, come il sindaco di New York Fiorello LaGuardia e il Mario Cuomo di oggi, ex governatore di New York e perenne candidato democratico alla Presidenza. E ancor più recentemente Rudolf Giuliani, sindaco della Grande Mela. | Italians created their Little Italy in America. Its symbol was the neighborhood in Lower Manhattan called also "Little Italy." As Italians in America moved up the social ladder behind the Irish, their heroes began to emerge before WWII among athletes, entertainers and criminals, like baseball great Joe DiMaggio, Frank Sinatra and gangsters Al Capone and Frank Costello. Then later the politicians like New York Mayor Fiorello LaGuardia and today's Mario Cuomo, ex governor of New York and perennial Democratic candidate for President. And now ex-crime fighter and NYC Mayor Rudolf Giuliani. |
I nuovi eroi di oggi, come Madonna, nutrono il sentimento di italianità. Basta camminare lungo la Quinta Avenue. Ammirare i nomi dei grandi stilisti, Ferragamo, Fendi, Armani, Gucci, Valentino, Versace, Benetton, Botticelli, Magli, Testoni. Rende orgogliosi, anche senza entrare in quelle boutique sofisticate. E ancora i lussuosi ristoranti di mid-town come Amarcord e Allegria. O il ristorante di Robert De Niro a Tribeca, il quartiere a sud del Greenwich Village. Una italianità espressa nel quotidiano Oggi e nelle trasmissioni TV in italiano, cui si aggiunge la RAI in diretta dall'Italia. I principali giornali italiani, La Repubblica e il Corriere della Sera, sono stampati a New York e raggiungono le edicole ogni mattina insieme al New York Times. | Today's new heros like Madonna feed their Italianitš. Walk up Fifth Ave. you can see the great names of the stylists Ferragamo, Fendi, Armani, Gucci, Valentino, Versace, Benetton, Botticelli, Magli, Testoni. Their pride, even if they never enter those plush ateliers and boutiques. Or the luxury mid-town restaurants like Amarcord and Allegria. Or Robert De Niro's swank restaurant in the Tribeca district south of Greenwich Village. An Italianness expressed in their daily newspaper Oggi and Italian language TV stations, plus RAI straight from Italy. The daily press from Italy, Repubblica and Corriere della Sera, printed in New York and on newsstands each morning together with the NY Times. |
LA DICOTOMIA ITALIANA
"C'è un italiano in me," rivela lo scrittore Gay Talese, autore di best-sellers sugli italo-americani, come "Onora il Padre" e "Unto the Sons". "Mi parla, mi racconta, mi ricorda di altri. Ma io non lo capisco, non parlo la sua lingua. Io sono americano, ma un americano incompleto. Mi manca la parte che è rimasta in Italia, o dentro mio padre." |
ITALIAN DICHOTOMY
"There is an Italian inside me," reveals writer Gay Talese, author of best-sellers about Italian Americans, like Honor Thy Father and Unto The Sons. "He talks to me, tells me things, reminds me of others. But I don't understand him, I do not speak his language. I am an American, but an incomplete American. I miss that part which remained in Italy, or inside my father." |
Talese è il solo scrittore di origine italiana, del suo calibro, ad aver esplorato fino in fondo le origini italiane, a partire dalla fuga della sua famiglia dal paesino calabrese di Maida. "Sono uno degli ultimi italo-americani," ironizza Talese, abituato alla pronuncia americana del suo nome, "talis." "Avendo genitori nati in Italia e mai completamente integrati, io sono parte di due mondi. Ma le mie figlie, di madre irlandese, non sono italo-americane." | Talese is the only writer of Italian descent, of his caliber, who has explored fully his Italian origins by means of his own family's flight from the Calabrian village of Maida. "I'm one of the last Italian Americans," ironizes Talese, who is more used to the American pronunciation of his name as "taleez". "With Italian-born parents who never assimilated, I'm part of two worlds. But my daughters, of an Irish mother, are not Italian Americans." |
La storia di Talese non è quella di Little Italy, di immigrati che ricrearono il loro paese a New York. I suoi genitori si stabilirono su una spiaggia del New Jersey, isolati da quella Piccola Italia dove i non italiani venivano chiamati "forestieri". | Talese's story was not Little Italy, of immigrants who transplanted their villages there. His parents settled on a New Jersey beach, isolated from that Little Italy where non Italians were called "forestieri", strangers. |
(continua) | (to be continued) |