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Scrivere la storia dell'arte in una sola pagina è impossibile, ma in poche righe possiamo indicarti qualche punto molto importante!
Per iniziare questa lettura e questo "viaggio nella storia dell'arte" dobbiamo usare la nostra immaginazione.
Fermiamoci, chiudiamo gli occhi e immaginiamo il mondo com'era nell'antichità: senza Tv, senza computer, senza cinema, senza videogames, senza pubblicità...
Immaginiamo, in questo mondo antico, di incontrare un artista egiziano o meglio un "artigiano", (una persona abile nel lavoro manuale).
Anticamente il significato di "artista" non esisteva. Chi era bravo a disegnare o a scolpire era un artigiano. Spesso, gli artigiani erano considerati come dei muratori o operai, non delle persone che "esprimevano la propria creatività".
Addirittura, a volte, anticamente, i pittori e gli scultori erano considerati persone inferiori.
Ma torniamo al nostro artigiano/artista egiziano! Egli ha disegnato un uomo.
Vediamo qui il ritratto in legno di Hesire (circa 2778-2723 a. C.*).
*a.C. = avanti Cristo, d.C. = dopo Cristo
Osserviamo il ritratto:
Puoi assumere questa posizione tu?!
Gli antichi egiziani spesso disegnavano gli uomini con questo stereotipo (nota che i piedi sono due sinistri perché spesso gli egizi rappresentavano solo la parte interna del piede!).
Per loro non era importante la rappresentazione della realtà ma la rappresentazione del concetto.
Non dimentichiamo che gli egizi usavano i geroglifici, una scrittura composta da segni e disegni. Per questo motivo gli stessi segni o disegni ripetuti in maniera sempre uguale erano così importanti per loro.
Gli antichi artisti egiziani usavano spesso gli stessi simboli, segni, disegni o stereotipi per comunicare; seguivano gli schemi secondo la loro tradizione.
Qui vediamo la regina Nefertari (circa 1295 a.C. – 1255 a.C.), molto famosa ed importante, che gioca a senet, uno dei più antichi giochi del mondo. Anche lei è rappresentata di profilo.
Adesso facciamo un grande salto nel tempo e nella storia e andiamo nell'antica Grecia.
Vediamo qui una ceramica greca del 470 a.C. con Apollo e Artemide.
Apollo era il dio della medicina, della musica, della poesia e della profezia, un bravissimo arciere, spesso raffigurato con un arco in mano. Artemide, sorella di Apollo, era la dea della caccia, spesso raffigurata con un cervo.
Notiamo che anche questi personaggi, come tante altre rappresentazioni dei greci, erano raffigurati di profilo, quasi retaggio delle raffigurazioni egizie.
Nel V secolo a.C., con l'età d'oro di Atene, (la grande età di Pericle), i pittori e gli scultori diventavano più importanti.
Pericle (un grande generale, statista e oratore) addirittura parlava alla pari con i pittori e gli scultori e non li considerava "persone inferiori".
Anzi, in quel periodo gli artisti erano incoraggiati. Pericle voleva governare una bella città e chiedeva a molti artisti di lavorare per lui e abbellire i templi e i palazzi di Atene. In questo periodo si comincia a conoscere il nome di alcuni artisti importanti.
Questa statua è il famoso "discobolo" di Mirone (circa 455. a.C.). L'originale della statua non esiste più. Questa è una copia in marmo conservata nel Museo Nazionale Romano. (Adolf Hitler aveva convinto Mussolini a vendergli questa statua che è stata riportata in Italia dopo la seconda guerra mondiale.)
Qui vediamo che gli artisti greci studiavano la realtà e volevano riprodurla.
Nota la cura che ha avuto l'artista nel riprodurre la pelle, le vene, i muscoli e il movimento di questo atleta.
L'arte greca ha influenzato molto anche l'arte romana.
La ricerca della bellezza e dell'estetica era diventata importante.
Durante il grande impero romano, tante statue greche sono state copiate in marmo e sono state usate per abbellire la città di Roma. Sappiamo che i romani ammiravano e rispettavano molto la cultura greca.
Ma con la caduta dell'impero romano e lo sviluppo del cristianesimo l'arte cambiava.
Molte statue greche e romane, che rappresentavano gli dei pagani, erano distrutte dai cristiani.
Per molti cristiani (soprattutto in oriente), rappresentare Dio non era possibile. Costruivano chiese senza immagini e avevano vietato la rappresentazione dei santi e di Dio. Per altri cristiani invece (soprattutto in occidente) l'arte aiutava a comprendere il messaggio della Bibbia.
Qui vediamo un mosaico nella chiesa di San Vitale a Ravenna (527 - 548 d.C.). Rappresenta l'imperatore Giustiniano e la sua corte.
Per Giustiniano il potere militare era importante come la religione (o forse la religione lo era un po' di più! Vicino a Giustiniano si vedono infatti 6 religiosi e 4 soldati...).
Il papa Gregorio Magno (VI secolo) diceva: "l'arte può servire all'analfabeta come la scrittura a chi sa leggere".
Da allora molti artisti (o meglio, artigiani) hanno decorato e abbellito le chiese in occidente con statue e racconti della Bibbia.
La gente comune, il popolo, non aveva quadri o sculture in casa. Vedeva immagini, decorazioni, oggetti d'arte e statue nelle chiese.
Pensa, in un mondo senza immagini, che emozione grande poteva essere entrare in una chiesa tutta decorata, colorata e splendente di statue e racconti della Bibbia!
Ecco un particolare dell'interno della Chiesa di San Vitale a Ravenna (527 - 548 d.C.).
Ma osserviamo come, rispetto ai capolavori dei greci e dei romani, in generale l'arte di quel periodo era diventata più "rigida".
I colori erano molto belli, così come le decorazioni e i dettagli. Tuttavia, c'era poco movimento. Non c'era prospettiva.
L'artista non voleva rappresentare la realtà. Voleva solo rappresentare una storia importante.
Quando guardi un'opera d'arte, non pensare solo: "mi piace" o "non mi piace". Pensa sempre anche a cosa voleva comunicare l'artista.
Questa è una miniatura medievale del Cavallo di Troia, tratto dal Vergilius Romanus, un manoscritto dei primi anni del V secolo che racconta la famosa storia della guerra di Troia.
Conosci la storia della guerra di Troia? (Chiamata anche Eneide, dal nome del protagonista, Enea). Ci racconta degli antichi greci che volevano espugnare la città di Troia ma non riuscivano. Allora provano con un inganno. Si nascondono nella pancia di un grande cavallo di legno e riescono a farlo portare dentro le mura della città. La notte escono dal nascondiglio, saccheggiano e bruciano la città.
Notiamo che a quel tempo gli artisti non conoscevano le leggi della prospettiva e dello spazio.
Nel medioevo per l'artista non era importante rappresentare la realtà ma la storia con tutti i suoi elementi.
Nel medioevo molti artisti/artigiani seguivano gli schemi tradizionali; rappresentavano gli uomini, i santi e i simboli del potere e della religione in modo spesso simile e a volte stereotipato.
A volte i dipinti medievali sembrano come i disegni dei bambini.
In quel periodo si sviluppò anche l'arte della miniatura (la tecnica di dipingere in piccole proporzioni su pergamena, carta, rame, avorio ecc., usando colori all'acquerello).
San Matteo, Vangeli di Ebbone (816–823 d.C.) e lettera Q dal Salterio di Corbie, (anno 800 circa).
Qui vediamo un bassorilievo di Benedetto Antelami: "Deposizione dalla Croce", Parma, Duomo (1178).
Nel frattempo gli anni passavano...
Finché nel 1267 arrivò Giotto.
Questo è uno dei suoi affreschi più famosi: "Compianto sul Cristo Morto", Cappella degli Scrovegni a Padova (1303 -1305).
Osserviamo la differenza fra questo dipinto e le opere medievali.
Notiamo come Giotto rappresentava gli spazi fra le persone.
Nota i corpi e i movimenti dei personaggi; un apostolo ha le braccia aperte, mentre altri sono inginocchiati o addirittura sono girati di schiena.
Nel dipinto, Giotto esprimeva le emozioni dei personaggi insieme al movimento e allo spazio.
Una rivoluzione per quei tempi! Pensa che emozione per le persone che vedevano l'affresco di Giotto per la prima volta!
In quei tempi, vedere un quadro o un affresco nuovo poteva essere come per noi vedere un film di successo al cinema (o forse anche più emozionante). Un film può essere appassionante. Ne parliamo con gli amici, gli raccontiamo la storia. Diciamo: vai a vederlo!
Giotto era diventato un "artista" nel senso moderno del termine. La sua fama si sviluppava in Italia e in Europa. Iniziavano a girare tante "storie e leggende" su Giotto:
"Giotto da piccolo era un pastore. Un giorno disegnò una pecora su un sasso. La pecora disegnata sembrava vera. Era perfetta. Cimabue, un grande maestro di pittura che passava là vicino, scoprì il disegno e portò Giotto a lavorare con sé".
"Giotto ha dipinto una mosca così vera che il suo maestro ha voluto schiacciarla".
"Giotto è capace di disegnare un cerchio perfetto con un solo movimento del pennello"...
Insomma, con una "piccola azione" (mostrare emozioni, movimento e spazio nel dipinto) Giotto ha provocato grandi conseguenze nel panorama dell'arte e ha aperto la strada alla grande pittura del rinascimento italiano.
Gli studi matematici sulla prospettiva, sul colore, sulla composizione e sulla ricerca dell'espressione umana animavano gli artisti italiani.
Osserva questo affresco di Masaccio intitolato "La Trinità" (1425 - 1427) Firenze, Basilica di Santa Maria Novella.
Sicuramente chi lo aveva visto per la prima volta era rimasto molto impressionato dalla finta prospettiva che creava nel muro uno spazio immaginario.
Il rinascimento "esplodeva" con Botticelli, Leonardo, Michelangelo e tanti grandissimi artisti!
Guarda la composizione, gli spazi, la prospettiva e l'animazione in questo affresco di Leonardo.
Ultima Cena, (1495 - 1497), Milano, chiesa di Santa Maria delle Grazie, refettorio.
Nota i muscoli che dipingeva Michelangelo (anche al piccolo angelo!): Creazione di Adamo, (1508-1512) Cappella Sistina Musei Vaticani, Città del Vaticano.
La scuola di Atene, Raffaello Sanzio, (1509-1511), Musei Vaticani, Città del Vaticano.
Guarda i giochi di prospettiva e come veniva raffigurata l'architettura classica, greca e romana, che gli artisti rinascimentali ammiravano molto.
Ti piacerebbe avere una scuola così?!
Osserva questo dipinto di Caravaggio. Rappresenta San Matteo che scrive il Vangelo (pensa che differenza con il San Matteo dei Vangeli di Ebbone che hai visto prima!).
La chiesa che aveva richiesto questo dipinto lo aveva anche rifiutato.
Questo San Matteo non era abbastanza "santo". Aveva i piedi nudi, sembrava un contadino... l'angelo gli dettava le parole da scrivere, sembrava analfabeta. Non andava bene!
(Questo quadro è stato distrutto durante la seconda guerra mondiale).
Questa è la seconda versione (sempre di Caravaggio) accettata dalla chiesa: San Matteo e l'angelo (1602), Roma, cappella Contarelli in San Luigi dei Francesi.
Ha ancora i piedi nudi ma è più "santo"!
Osserva i giochi di luci e ombre che creava Caravaggio. Sembra un fotografo moderno.
Venere (la dea dell'amore) e Marte (il dio della guerra) di Sandro Botticelli (1485 - 1486).
In questo quadro Botticelli ha voluto mostrarci la superiorità dell'amore rispetto alla guerra.
E qui finisce la nostra piccola storia dell'arte.
Ti è piaciuta?
Se vuoi approfondire ti raccomandiamo di leggere "La storia dell'arte" raccontata da Ernst. H. Gombrich.
Sul tuo quaderno, scrivi la risposta alle seguenti domande:
1) Per gli antichi egizi era importante rappresentare le persone di profilo. Vero o falso?
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2) Nei tempi antichi fare l'artista era una professione molto ben pagata e riconosciuta. Vero o falso?
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3) Spesso gli artisti egiziani seguivano gli schemi tradizionali. Vero o falso?
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4) Pericle era un generale greco che non amava l'arte. Vero o falso?
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5) Gli artisti greci del V secolo a.C. volevano rappresentare la realtà e la natura così come è. Vero o falso?
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6) Il discobolo di Mirone è un esempio di arte medievale. Vero o falso?
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7) Molte statue greche e romane sono state distrutte dopo la caduta dell'impero romano. Vero o falso?
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8) Spesso gli artisti medievali dipingevano o scolpivano seguendo gli schemi tradizionali. Vero o falso?
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9) Per gli artisti medievali era importante rappresentare i concetti e le storie, non la realtà. Vero o falso?
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10) Anticamente, per la popolazione era normale vedere tante immagini e dipinti. Vero o falso?
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11) Nel VI secolo, il papa Gregorio Magno dice che è proibito dipingere e scolpire. Vero o falso?
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12) Gli artisti medievali applicavano le regole della prospettiva. Vero o falso?
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13) Giotto ha fatto una "rivoluzione" nel campo dell'arte perché ha rappresentato gli spazi, i movimenti diversi e le espressioni umane. Con una "piccola azione" ha creato grandi conseguenze nella storia dell'arte. Vero o falso?
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14) Giotto segue gli schemi della tradizione medievale. Vero o falso?
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15) Durante il rinascimento, gli artisti italiani applicano le leggi matematiche della prospettiva nella composizione e ricercano l'espressione umana più alta. Vero o falso?
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