Adorano la Sicilia. Le ragazze bene nella ricca Parma del nord. Le belle ragazze della novella di Sciascia "Il giorno della civetta", sdraiate a pancia in giù sulla moquette pelosa, bevendo Carlos Primero e ascoltando jazz di New Orleans, fremono e rabbrividiscono eccitate al pensiero dei gelosi uomini siciliani, dei loro coltelli e "dell'onorevole società". |
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"Adoro la Sicilia. Una volta sono stato a Taormina. Ma dicono che bisogna andare nell'interno..." il carabiniere eroe di Sciascia, di ritorno da una lunga e brutale battaglia con il crimine siciliano, non riesce a spiegarsi la vera natura della Sicilia. "È incredibile", dice semplice ma puntuale, mentre le ragazze bevono brandy e chiaccherano di amore e sesso. Lo scrittore siciliano dice che anche l'Italia è incredibile, e che bisogna andare in Sicilia per capirlo. Forse l'Italia intera sta diventando come la Sicilia. La Sicilia, dice, è donna, una donna misteriosa, implacabile, vendicativa e bellissima. |
Un crocevia, un crogiuolo di culture, una superimposta all'altra. Come la sua architettura - una chiesa normanna costruita sopra un tempio greco e una moschea araba. Strato dopo strato. Civilizzazione dopo civilizzazione. Negletta dall'Italia, la Sicilia è un continente isolato. Aride montagne rocciose e verdi praterie, pendii innevati dell'Etna con i suoi 3.226 metri, e vaste spiaggie sabbiose. La gente non si lascia definire; i contrasti sono quelli della natura: normanni alti dagli occhi azzurri e siculi bassi e scuri. 90% dei 5 milioni di siciliani vive nelle città di un'isola sovrappopolata. Hanno scoperto il petrolio ma non c'è abbastanza acqua. Un mondo di arte e cultura insieme a banditismo e ignoranza. Un grande triangolo che si affaccia su Europa, Africa e Grecia, il cui simbolo è l'arancia. Nonostante la cultura occidentale, assomiglia al Nord Africa. |
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Se i romani dicono che "l'Africa comincia a sud di Napoli" e i milanesi rispondono "comincia a Roma", la maggioranza degli italiani concorda nel dividere la Sicilia lungo un asse nord-sud, attraverso il centro dell'isola. Palermo e Agrigento a ovest, Catania e Siracusa a est. La Sicilia orientale fu colonizzata da fenici e greci, mentre quella occidentale fu dominata dagli arabi. L'occidente soffre maggiormente il malgoverno e la mafia. A est la gente è più aperta, più vicina al nord. Di conseguenza lo stato ha investito di più nella Sicilia orientale, accentuando così le differenze. La "greca" Siracusa a est ha il reddito pro-capite maggiore in Sicilia; Agrigento a ovest è la provincia italiana più povera. |
Questo è un resoconto di 1000 km attraverso alcuni dei posti meno usuali della maggiore isola mediterranea, un monumento occasionale, una particolare strada, un percorso in treno o autobus, un buon pasto, un buon vino. Si può vedere qualcosa della Sicilia in 2 giorni, abbastanza in una settimana, molto in una vacanza di un mese. Ottobre è un buon periodo. Meglio andare in macchina; io l'ho fatto in treno, autobus, un passaggio da un amico o un pulman turistico e via nave o aereo. Fra un posto e l'altro, attraverso 1000 km, potete immaginarvi il mezzo di trasporto che preferite. |
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SIRACUSA - La più bella città greca Una eclissi di luna - sempre un malaugurio per i greci - condannò la flotta greca che assediava Siracusa nel 415 A.C. Il comandante greco aveva deciso la ritirata, a causa della resistenza siracusana, quando l'eclissi gli suggerì un ripensamento poi rivelatosi fatale. Al termine dell'eclissi i siracusani bloccarono l'uscita del porto e inflissero una terribile sconfitta agli ateniesi intrappolati. 134 triremi greche furono affondate e 33.000 greci catturati e fatti morire di calore e di sete nella "latomia del paradiso", un'enorme cava di roccia da cui si costruì gran parte di Siracusa. Oggi, 2500 anni dopo, un batiscafo telecomandato sta cercando i resti di quella flotta greca sul fondo del Porto Grande. Gli storici vogliono scoprire i segreti custoditi dal fondo di quel porto, grande centro del mondo antico. Le battaglie navali combattutevi lasciarono molte navi con i loro carichi a giacere sul fondale. |
Fondata nel 734 A.C. Siracusa fu una delle prime città greche dell'occidente, la più importante della Sicilia, con una popolazione di 350.000 abitanti; la più grande e bella delle città greche. Per i greci che si spostavano a occidente la Magna Grecia, nome dato alle colonie greche, appariva come l'America ai coloni europei 2500 anni dopo. Un nuovo mondo, con ampi spazi e suolo fertile, una terra di opportunità e speranze. |
"Magna" si riferisce alla grandezza di quelle terre di conquista. La Magna Grecia andava da Cuma vicino a Napoli fino a Taranto sulla suola dello stivale, da Siracusa lungo la costa meridionale fino ad Agrigento. I mari Ionio e Tirreno. Come i coloni americani così i greci si arricchirono in Magna Grecia. Costruirono città, templi e teatri. La Magna Grecia conservò il meglio della civilizzazione greca per molto tempo dopo il declino della Grecia. |
Ora la Sicilia appartiene all'Europa intera. Non si potrebbe scegliere un posto migliore per iniziarne il viaggio che Siracusa, l'antica capitale. Punto di partenza la scogliera rocciosa di Siracusa, guardare verso la Grecia e immaginare l'arrivo dei primi coloni greci 2500 anni fa. |
Il mistero del PAPIRO La misteriosa pianta di papiro cresce lungo le rive del torrente Ciana vicino a Siracusa. Ci si può ancora andare in barca, scivolando fra le piante di papiro vicino alla Fontana di Ciana, ma si dice che anche il papiro siciliano è destinato a scomparire come quello egiziano. |
Il papiro era utilizzato come base per la scrittura dai popoli dell'antichità. La carta veniva ottenuta da strisce di polpa della pianta di papiro, inumidita e asciugata sotto pressione. Abbondantissimo in prossimità del Nilo, cominciò a diminuire nel secolo XI, e sparì del tutto entro il secolo XIX. Le fabbriche egiziane furono abbandonate, e il segreto della lavorazione si perse. Per secoli si ricercò quel segreto. |
Venti anni anni fa a Siracusa, Corrado Basile dell'Istituto del Papiro cominciò a sperimentare con il papiro che cresce lungo il Ciana. Oggi produce carta di papiro con la stessa resistenza del vecchio papiro egiziano. L'Istituto del Papiro, a Siracusa in Viale Teocrito 66, tel. 22100, riproduce con fedeltà assoluta immagini greche e antichi testi egiziani. Una visita all'istituto è come un viaggio all'indietro nel tempo di migliaia di anni. |
I nuovi ricchi di CANICATTÌ Canicattì divenne famosa per i suoi vigneti; i vini bianchi locali sono deliziosi. Canicattì giace su un altopiano a mezza strada fra Agrigento e Caltanissetta, 40 km da entrambi, un'ora di treno, meno in corriera, molto meno in auto. I contadini della zona hanno scoperto negli anni '70 che la loro terra argillosa è particolarmente adatta alla vite. Eliminarono mandorle e ulivi e piantarono filari di viti. Agricoltori che a mala pena sopravvivevano si trovarono a guadagnare 300.000.000 di lire all'anno. La vite qui portò enormi profitti, sette volte l'investimento. I nuovi magnati del vino di Canicattì furono catapultati all'apice delle classifiche di ricchezza. La loro nuova vita dipende dal tempo: le loro preoccupazioni sono l'uva e il cielo. Piogge inaspettate in giugno sono un disastro per alcuni, come anche per i vicini coltivatori di grano. |
La lunga stagione della vendemmia dura da settembre a dicembre. In quel periodo gli stranieri arrivano a Canicattì, lavoratori stagionali, somali, tunisini, hippy, tutti felici di lavorare per 50.000 lire al giorno abitando in stanze a poco prezzo nella città alta. Compratori da Palermo e Catania fanno a gara per le uve migliori e abitano alberghi ad Agrigento o Caltanissetta, dato che la ricca Canicattì con i suoi 32.000 abitanti non ha hotel, come succede in molte altre cittadine siciliane. |
La vita a Canicattì non subisce traumi a causa dell'invasione di forestieri. Quando la vendemmia è finita e l'uva venduta, tutto ritorna all'antico ritmo. Matrimoni e fidanzamenti nelle feste religiose e pagane di primavera. Il venerdì santo a Pasqua con la processione, metà religiosa e metà pagana, l'intera città in abito da festa lungo il corso Regina Margherita. E le feste pagane nel paese alto di Borganino dove piccole osterie vendono vino e uova sode, cipolle e formaggio caprino fresco e fagioli al forno. |
I nuovi ricchi, si dice, viaggiano verso luoghi esotici, Courmayeur, le Seychelles o i Caraibi, oppure visitano ricchi parenti negli USA. Ma il vero status symbol a Canicattì è il bagno, un bagno nuovo in ogni casa. I nuovi ricchi stanno a casa a Canicattì; e sfoggiano la ricchezza con il loro bagno. |
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La più bella VALLE del mondo La Valle dei Templi è situata fra la nuova città di Agrigento, in cima alla collina, e un costone affollato di templi greci che guarda verso il mare, villaggi di pescatori, le spiagge sabbiose e le isole di Lampedusa e Linosa. L'Hotel Villa Atena giace nella valle fra mandorli e ulivi, cipressi, rose, bouganville, azalee, geranei e rododendri. Dalle sue terrazze e balconi si può ammirare il maestoso tempio della Concordia, una delle meraviglie della Sicilia, senza scorgere alle proprie spalle il fiume di cemento che scorre giù dalla città di Agrigento. Completato nel 430 A.C., il tempio della Concordia è l'ultimo dei grandi templi costruiti dai greci della antica "Akragas". In granito, stile dorico, è l'esempio più alto dell'arte della Magna Grecia. |
Akragas fu fondata nel 581 A.C. da coloni di Rodi e Creta, per poi divenire una delle principali città del mondo mediterraneo, dicono gli storici, con 800.000 abitanti. Dopo i greci, fu la volta di cartaginesi, romani, bizantini, arabi, normanni, hohenstaufen, spagnoli, borboni, italiani. La Akragas greca fu distrutta dagli arabi che costruirono un'altra città sulla collina soprastante chiamandola "Kerkent". Dall'arabo derivò il nome "Girgenti", poi latinizzato da Mussolini in Agrigento. |
L'orribile città nuova sulla collina è infettata dalle malattie del sud italiano: speculazione edilizia, abusivismo, corruzione politica, disoccupazione, emigrazione forzata, mancanza d'acqua. Agrigento è infastidita dalla valle! La vorrebbe seppellire nel cemento. Gli speculatori all'assalto dei templi. La terra degli dei, tormentata dagli speculatori della terra. |
I giovani emigrano per cercare lavoro, oppure vivono a carico dei genitori o diventano criminali. Qualsiasi cosa pur di lavorare! Votate DC (Democrazia Cristiana, partito ora sciolto*) o fascista per un'impiego. "Non c'è voto segreto qui", confida il cameriere del ristorante. "Devo votare DC per mantenere il mio lavoro. La DC controlla tutto." Ma giù nella Valle dei Templi ci si sveglia al canto degli uccelli. E i templi lungo la cresta della collina si stagliano sopra il mare blu, illuminati di notte, poi al mattino maestosi, solitari, sereni, silenziosi e impervi al trascorrere del secoli. |
MULINI a VENTO Mulini a vento sull'antica isola fenicia dello Stagnone (grande stagno) in un mare poco profondo di acqua quasi stagnante. Tutto è possibile in questo posto unico. Di fronte a Marsala, la linea costiera e l'isola piatta dello Stagnone formano una baia protetta che circonda quattro piccole isole. La più famosa è Mozia dove i fenici nell'ottavo secolo A.C. fondarono una città commerciale che più tardi si trovò a competere con i greci di Agrigento e Siracusa. Le calde acque salate profonde 1-3 metri di questa baia contengono il miglior pesce del mondo. Circa 40 specie - spigole, orate, sogliole, anguille, naselli, pesci scorpione abbondano in questo mondo misterioso. Uno strano mare piatto e isole silenziose da visitare con una lenta barca lagunare di pescatori locali. E a Marsala si vive bene, gustando vini superbi e apprezzando la dieta mediterranea fatta di pasta, grano, pesce, verdure e frutta. |
(continua) |
22 Maggio 2025
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"Felicitaciones por el sitio. Soy el vicepresidente de una compañia de capacitación en Alexandria, Virginia. He estado ..."