"Noi affondiamo il ferro nemico senza pietà. Ma l'uomo, l'uomo lo salviamo." Salvatore Todaro, comandante del sottomarino Cappellini durante la seconda guerra mondiale, affonda una nave nemica, ma ne salva tutto l'equipaggio.
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"Hundimos el hierro del nemigo sin piedad. Pero el hombre, el hombre lo salvamos." Salvatore Todaro, comandante del submarino Cappellini durante la Segunda Guerra Mundial, hunde un barco enemigo, pero salva a toda la tripulación. La película "Comandante", que se estrenó en la 80ª Mostra del Cinema de Venecia, está basada en una historia real.
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Se visiti gli Studi di Cinecittà a Roma, potrai entrare nel sottomarino S-33, set del film U-571. Ma per il film Comandante, i disegnatori e gli artigiani di Cinecittà hanno ricostruito da capo il sommergibile Cappellini degli anni '40 della Regia Marina Italiana.
Il film Comandante è tratto da una storia vera.
All’inizio della Seconda guerra mondiale Salvatore Todaro comanda alla sua maniera il sommergibile italiano Cappellini: prua rinforzata in acciaio per improbabili speronamenti, colpi di cannone sparati in emersione per affrontare faccia a faccia il nemico e un equipaggio armato di pugnale per impossibili corpo a corpo. Nell’ottobre del 1940, mentre naviga in Atlantico, nel buio della notte si profila la sagoma di un mercantile che viaggia a luci spente, il Kabalo, che in seguito si scoprirà di nazionalità belga e che apre improvvisamente il fuoco contro il sommergibile e l'equipaggio italiano. Scoppia una breve ma violenta battaglia nella quale Todaro affonda il mercantile a colpi di cannone. Ed è a questo punto che il Comandante prende una decisione destinata a rimanere nella storia della Marina Italiana: salvare i 26 naufraghi belgi, condannati ad affogare in mezzo all’oceano, per sbarcarli nel porto sicuro più vicino, come previsto dalla legge del mare. Per accoglierli a bordo è costretto a navigare in emersione per tre giorni, rendendosi visibile alle forze nemiche e mettendo a repentaglio la sua vita e quella dei suoi uomini.
Quando il capitano del Kabalo, sbarcando nella baia di Santa Maria delle Azzorre, chiede a Salvatore Todaro perché si sia esposto a un tale rischio contravvenendo alle direttive del suo stesso comando, il Comandante Todaro risponde con le parole che lo hanno reso una leggenda: “Perché noi siamo italiani”.
Riesci a capire cosa dicono i personaggi nell'anteprima seguente? Nota l'accento veneziano nella voce del Comandante Todaro. |
Si visitas los Estudios de Cinecittà en Roma, podrás entrar en el submarino S-33, escenario de la película U-571. Pero para la película Comandante, los diseñadores y artesanos de Cinecittà reconstruyeron desde cero el submarino Cappellini de la década de 1940 de la Marina Real Italiana.
La película Comandante está basada en una historia real.
Al comienzo de la Segunda Guerra Mundial, Salvatore Todaro comanda a su manera el submarino italiano Cappellini: proa reforzada de acero para embestidas improbables, disparos de cañón en emersión para enfrentarse cara a cara al enemigo y una tripulación armada de cuchillos para combates cuerpo a cuerpo imposibles. En octubre de 1940, mientras navegaba en el Atlántico, en la oscuridad de la noche se perfiló la silueta de un barco mercante que navegaba con las luces apagadas, el Kabalo, (que más tarde se descubrió ser de nacionalidad belga) que abrió fuego de repente contra el submarino y la tripulación italiana. Estalló una breve pero violenta batalla en la que Todaro hundió el barco a cañonazos. Es en este punto que el Comandante tomó una decisión destinada a quedar en la historia de la Marina Italiana: salvar a los 26 náufragos belgas, condenados a ahogarse en medio del océano, para desembarcarlos en el puerto seguro más cercano, como lo establece la ley marítima. Para recibirlos a bordo, se vio obligado a navegar en superficie durante tres días, haciéndose visible para las fuerzas enemigas y poniendo en peligro su vida y la de sus hombres.
Cuando el capitán del Kabalo, al desembarcar en la bahía de Santa María de las Azores, le preguntó a Salvatore Todaro por qué se expuso a tal riesgo desafiando las directrices de su propio mando, el Comandante Todaro le respondió con las palabras que lo convirtieron en una leyenda: 'Porque nosotros somos italianos'.
¿Puedes entender lo que dicen los personajes en el siguiente avance? Toma nota del acento veneciano en la voz del Comandante Todaro. Puedes encontrar la transcripción de los diálogos al final de la página. |
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Este video es un material de referencia adicional y no es propiedad de CyberItalian.
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CONSIGLI:
DIALOGO:
Comandante Salvatore Todaro: ...La nostra trincea non si vede... e il nemico è lontano, protetto da strati di acqua e d'acciaio. Ma sta là, col cuore che gli pulsa. Proprio come noi.
Soldati: Posto di combattimento! Fuoco! Uomini in mare!
Soldato: Cosa facciamo Comandante?
Comandante Salvatore Todaro: Li tiriamo su... Noi affondiamo il ferro nemico senza pietà. Ma l'uomo, l'uomo lo salviamo.
Vice Comandante: Siamo in guerra...
Comandante Salvatore Todaro: Sì, siamo ancora uomini però.
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