In Italiano il suffisso "accio" si usa in senso dispregiativo: "Tommaso, Maso, Masaccio".
Conosci Masaccio? |
En italiano el sufijo "accio" se utiliza en sentido despectivo: "Tommaso, Maso, Masaccio".
¿Conoces a Masaccio? |
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Cappella Brancacci, Masaccio, 1425
San Pietro risana i malati con la propria ombra
(fonte Wikipedia)
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Cappella Brancacci, Masaccio, 1425
Firenze: il ciclo di affreschi nella Cappella Brancacci, (chiesa del Carmine a Firenze - dipinto nel 1424-27), è il più famoso del Rinascimento italiano. |
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La parte eseguita dal pittore Masaccio è un lavoro esemplare della "nuova arte". (Masaccio) Una pietra miliare nella storia dell'immagine dell'uomo e della coscienza della propria esistenza. |
Ciò che gli affreschi della cappella Brancacci rappesentano è la chiara visione di due concetti: il concetto di un mondo vecchio e in declino, (negli affreschi in parte eseguiti da Masolino, il maestro più anziano), e quello di una nuova estetica che vide l'uomo come veramente è. Nei pochi metri quadrati di questi affreschi si può vedere la vittoria del nuovo sul vecchio. Il venticinquenne Masaccio domina e confonde il vecchio maestro Masolino, il quale non riuscì mai veramente ad afferrare la nuova arte. Dopo la morte prematura del suo giovane collaboratore Masaccio, Masolino tornò al suo vecchio mondo classico. |
Dopo secoli di abbandono la cappella è stata restaurata. Le scoperte sono significative, come quella dell'esistenza di un affresco sconosciuto di Masaccio, il "Martirio di San Pietro", gran parte del quale fu distrutto dalla negligenza e dalla stupidità. |
Il pericolo maggiore si verificò nel 1690, quando un ricco mercante cercò di comprare la cappella e distruggere gli affreschi, così odiati dai monaci che controllavano il Carmine. Ma la fama che gli affreschi acquistarono nel XV secolo li salvò, anche se lo stesso prestigio non bloccò la ricostruzione della chiesa nel 1746, che distrusse altri lavori di Masaccio. Infine, un incendio nel 1771 danneggiò gli affreschi, che tuttavia questa volta furono salvati dal restauro provvidenziale promosso dal Granduca di Toscana. Il fuoco, lo sporco e i fumi delle candele, di secoli, non estinsero mai completamente il genio di Masaccio che rimane per gli storici dell'arte la punta più alta del Rinascimento. |
Se la maggior
parte dei capolavori di Masaccio sono stati restaurati,
il mistero dell'uomo Masaccio rimane. La sezione seguente è una ricostruzione fantasiosa di come finì la vita di Masaccio. |
In cerca di Masaccio fra Firenze e Roma.
Il traffico sulla Via Cassia era intenso per novembre. Dopo settimane di pioggia il cielo era ancora scuro. Passavano carri trainati da buoi, superati da carrozze con le tendine tirate, gruppi di due, tre cavalieri trottavano arrogantemente nel mezzo della strada stretta, dai solchi profondi, mentre pedoni bestemmianti si spostavano sui lati dove l'erba è alta, tirandosi i mantelli sul viso per proteggersi dalla polvere e dal fango. Tommaso e altri due uomini avevano preso la trafficatissima Via Cassia vicino ad Arezzo. Meglio essere in compagnia sulla strada principale, pensò il giovane uomo, che rischiare di incontrare i banditi sulle strade meno trafficate fra Siena e Roma. |
La violenza e gli inganni dilagavano a Firenze. Gelosie, statagemmi e tradimenti regnavano. I Guelfi e i Ghibellini cospiravano in continuazione nella città che Dante e Boccacio avevano trasformato nella capitale spirituale d'Italia. Le grandi banche fiorentine erano le banche dei papi. I vini e le sete toscane sommergevano l'Europa. I ricchi fiorentini non si preoccupavano degli eserciti turchi alle porte d'Europa, mentre guardavano con invidia ai navigatori portoghesi che scoprivano nuovi mercati intorno al mondo. I cospiratori pianificavano il ritorno di un esiliato famoso, Cosimo de Medici. |
Nel 1428 le politiche di potere erano praticate dappertutto. Ognuno per sé. Fuori dalle città era peggio: tutti erano armati contro gli altri. Contro gli odi che permeavano il mondo. Al di fuori della Chiesa era guerra. Le inneggianti cattedrali romaniche che sorgevano dalla terra sembravano offrire salvezza contro i mali diabolici. E ora gli artisti volevano decorare queste chiese, e diffondere il messaggio della nuova era che albeggiava sull'Europa. |
"I signori amano il mio messaggio, la mia arte nuova" si diceva Tommaso, ricordandosi però che i suoi colleghi e rivali lo amavano meno. "Non tutti sono così avanzati come Brunelleschi, Fra Angelico o Filippo Lippi". |
"Proviamo ad andare a Roma!" Tommaso era convinto. Ma il viaggio era lungo e difficile. Sporco e pioggia. Fortunatamente era in compagnia; quei due uomini erano rimasti con lui sin da Firenze. Egli aveva dei dubbi sul suo maestro, il grande pittore Masolino, che lo aspettava a Roma. "Maestro? Non può più insegnarmi altro, forse solo alcune tecniche, ma non i contenuti e non il colore." |
Cappella Brancacci, dettaglio, autoritratto Masaccio, 1425 - 1427
Dato che Masaccio
aveva passato già dieci dei suoi ventisette anni
nella capitale, pochi dei veri artisti di Firenze ricordavano
che egli fosse Tommaso Guidi di San Giovanni Valdarno.
Lo chiamavano Masaccio. E lui amava quel nome. Gli sembrava
che gli si addicesse. Gli dispiaceva lasciare Brunelleschi
e Donatello. Le cose per loro andavano bene; avevano appena
finito la cappella di Santa Maria Novella. "Tutta
Firenze deve essere rifatta, ricreata, illuminata, modernizzata.
Ne abbiamo abbastanza di visi paradisiaci, irreali e di
eroi mitici. L'uomo
è importante. L'uomo è la storia. Egli è il
centro della nostra arte. Uomo orgoglioso. Ma sì,
portiamo un po' di luce nella vita scura e amara dell'uomo.
Luce e ombra, questa è la chiave. Chiaroscuro.
Ma anche i colori di Firenze, delle colline e delle valli.
Colori di luce che permeano le ombre. Uomini reali di
un mondo reale, in luce e ombra e in un bagno di colori.
Eroi reali della vita quotidiana, non uomini di un passato
lontano. Questo è il mio segreto! Si disse
Masaccio.
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Nota sull'autore:
Gaither Stewart vive a Roma e collabora, fra diversi progetti, come corrispondente dall'Europa per il Greanville Post. Esperto giornalista, romanziere e saggista tratta diversi argomenti, dalla cultura alla storia alla politica. È anche l'autore della Trilogia Europea, celebrati racconti di spie di cui l'ultimo volume, Time of Exile, è stato recentemente pubblicato da Punto Press. |