La parola "incipit" deriva dal verbo latino "incipĕre" che vuol dire "incominciare". Comunemente, l'incipit denota le parole iniziali di un libro. L'incipit è ciò che ci attira e incuriosisce e ci fa dire "voglio continuare a leggere questo libro".
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La palabra "incipit" proviene del verbo latino "incipĕre" que significa "comenzar". Comúnmente, el incipit denota las palabras iniciales de un libro. El incipit es lo que nos atrae e intriga y nos hace decir "quiero seguir leyendo este libro".
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Incipitario.com è una ricca e interessante risorsa di incipit di libri italiani ed internazionali. Divertiti a leggere e curiosare fra libri e autori. In Incipitario gli incipit dei libri stranieri sono tradotti in italiano. |
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Di seguito troverai un esercizio con 10 incipit di libri italiani e stranieri che dovrai attribuire all'autore giusto. Usa la tua intuizione per capire il significato generale degli incipit. Se necessario usa il dizionario online. Per alcune opere di pubblico dominio, puoi cliccare sul titolo per scaricare il libro completo.
Buona lettura! |
A continuación encontrarás un ejercicio con 10 incipit de libros italianos y extranjeros que debersá atribuir al autor correcto. Usa tu intuición para comprender el significado general de los incipit. Si es necesario, usa el diccionario en línea. Para algunas obras de dominio público, puedes hacer clic en el título para descargar el libro completo.
¡Disfruta la lectura! |
Qui trovi una lista di 10 incipit e una lista di 10 autori e titoli che non corrispondono. Su un foglio di carta, combina il numero dell'incipit al titolo del libro e autore corretto.
INCIPIT 1
La mezzanotte del 20 aprile 1847, un acquazzone diluviale, accompagnato da scrosci di folgore e da impetuosi soffi di vento subissava la solitaria e selvaggia Mompracem, isola situata sulle coste occidentali di Borneo, e il cui nome bastava in quei tempi a spargere il terrore a cento leghe all’intorno. L’abitazione della Tigre della Malesia, posta come aquila su di una gran rupe tagliata a picco sul mare, a cinquecento passi dalle ultime capanne del villaggio di Gjehawem, quella notte, contro il solito, era illuminata. Dai vetri colorati di una stanza a pianterreno, uscivano getti di luce rossigna, che rischiaravano fantasticamente le asperità delle roccie e le trincee e le gabbionate sparse all’esterno. Diamo un’occhiata a questa stanza, luogo favorito d el terribile capo dei pirati di Mompracem. Era questo un salotto alquanto vasto, co lle pareti sepolte sotto pesanti tessuti di broccatello, di velluto cremisi e di sete di Francia, qua e là sgualciti, macchiati e rattoppati, e col terreno coperto da morbidi tappeti di Persia, sfolgoranti d’oro e di colori.
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I promessi sposi di Alessandro Manzoni |
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INCIPIT 2
C'è una ragione perché sono tornato in questo paese, qui e non invece a Canelli, a Barbaresco o in Alba. Qui non ci sono nato, è quasi certo; dove son nato non lo so; non c'è da queste parti una casa né un pezzo di terra né delle ossa ch'io possa dire "Ecco cos'ero prima di nascere".
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Almost blue di Carlo Lucarelli |
INCIPIT 3
Ricordo benissimo come fu che cessai di dipingere. Una sera, dopo essere stato otto ore di seguito nel mio studio, quando dipingevo per cinque, dieci minuti e quando gettandomi sul divano e restandoci disteso, con gli occhi al soffitto, una o due ore; tutto ad un tratto, come per un'ispirazione finalmente autentica dopo tanti fiacchi conati, schiacciai l'ultima sigaretta nel portacenere colmo di mozziconi spenti, spiccai un salto felino dalla poltrona nella quale mi ero accasciato, afferrai un coltellino radente di cui mi servivo qualche volta per raschiare i colori e, a colpi ripetuti, trinciai la tela che stavo dipingendo e non fui contento finché non l'ebbi ridotta a brandelli. Poi tolsi da un angolo una tela pulita della stessa grandezza, gettai via la tela lacerata e misi quella nuova sul cavalletto. Subito dopo, però, mi accorsi che tutta la mia energia, come dire? creatrice, si era completamente scaricata in quel furioso e, in fondo, razionale gesto di distruzione.
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La variante di Lüneburg di Paolo Maurensig |
INCIPIT 4
Sei mesi sul mare…! Sì, lettore mio, sono proprio sei mesi che il mio sguardo non si posa più sulla terraferma; navighiamo sulla scia della balena sotto il cocente sole del tropico – cielo e mare, null’altro intorno a noi! Da settimane le nostre provviste fresche sono esaurite. Non vi è più a bordo una patata dolce, nè un solo tubero di yam. Quei meravigliosi grappoli di banane che decoravano la nostra poppa, anch’essi sono scomparsi. E gli aranci deliziosi che dondolavano sospesi dai nostri stragli e dalle coffe, neppur essi ci sono più! Sì, tutto ciò che di fresco e di bello v’era sulla nave, è sparito, e non ci rimane più che cavallo salato e gallette da marinaio. Oh! quanto darei per un fresco stelo di erba – per l’effluvio fragrante di una manciata di terra appena smossa! Non vi è dunque nulla di fresco intorno a noi? Nulla di verde su cui possa posarsi lo sguardo? Sì, l’interno delle nostre murate è dipinto di verde; ma che tinta incerta e malaticcia! proprio come se fosse impossibile che anche una lieve parvenza verdeggiante potesse fiorire lontano dalla terra ferma. Perfino la corteccia che rivestiva la legna che usiamo per combustibile, è stata rosicchiata e divorata dal maiale del capitano; e questo avvenne tanto tempo fa, che anche il maiale è stato divorato a sua volta.
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La noia di Alberto Moravia
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INCIPIT 5
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Piccole donne di Louisa May Alcott
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INCIPIT 6
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La tigre della Malesia di Emilio Salgari
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INCIPIT 7
Il primo carabiniere che entrò nella stanza scivolò sul sangue e cadde su un ginocchio. Il secondo si arrestò sulla soglia come sul bordo di una buca, agitando le braccia aperte, per lo slancio.
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Il richiamo della foresta di Jack London (John Griffith London) |
INCIPIT 8
Buck non leggeva i giornali, altrimenti avrebbe saputo quali guai si stavano preparando non soltanto per lui, ma per tutti i cani di forte muscolatura e col pelo lungo e soffice da Puget Sound a San Diego. Brancolando tra le tenebre artiche gli uomini avevano trovato un metallo giallo e, poiché le compagnie di navigazione e di trasporto avevano divulgato la notizia, migliaia di persone correvano verso il Nord. Questi uomini avevano bisogno di cani; cani robusti, con una forte muscolatura e pelo folto per difendersi dal gelo.
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Canne al vento di Grazia Deledda
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INCIPIT 9
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Taipi di Herman Melville
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INCIPIT 10
Tutto il giorno Efix, il servo delle dame Pintor, aveva lavorato a rinforzare l'argine primitivo da lui stesso costruito un po' per volta a furia d'anni e di fatica, giù in fondo al poderetto lungo il fiume: e al cader della sera contemplava la sua opera dall'alto, seduto davanti alla capanna sotto il ciglione glauco di canne a mezza costa sulla bianca "Collina dei Colombi". |
La luna e i falò di Cesare Pavese |