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Actividad: Mirar y Investigar - RESPUESTAS
  1. Io penso che sia molta umiltà essere scrittore. Lo vedo come fu mio padre, ch'era maniscalco e scriveva tragedie, e non considerava il suo scrivere tragedie di più del suo ferrare cavalli.
  2. Anzi, quando era a ferrare cavalli mai accettava che gli dicessero: «Non così, ma così. Tu hai sbagliato.» Guardava con i suoi occhi azzurri e sorrideva, o rideva; scuoteva il capo. Ma quando scriveva dava ragione ad ognuno per qualunque cosa.
  3. Ascoltava quello che chiunque gli diceva, e non scuoteva il capo, dava ragione. Era molto umile nel suo scrivere; diceva di prenderlo da tutti; e cercava, per amore del suo scrivere, di essere umile in ogni cosa: prendere da tutti in ogni cosa.
  4. Mia nonna rideva di quello che lui scriveva. «Che sciocchezze!» diceva. E mia madre lo stesso. Rideva di lui per quello che scriveva. Solo io e i miei fratelli non ridevamo.
  5. Io lo vedevo che arrossiva; come chinava umilmente il capo; e così imparavo. Una volta, per imparare, scappai di casa con lui. Ogni tanto mio padre faceva questo: scappava di casa a scrivere nelle solitudini.
  6. Io lo seguii una volta: camminammo otto giorni nelle campagne di capperi, tra i fiori bianchi delle solitudini, e ci fermavamo sotto un sasso per un po' d'ombra, lui con gli occhi azzurri che scriveva, io che imparavo. Al ritorno...
  7. ... mia madre mi bastonò per me e per lui.