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L'Italia è il paese che produce ed esporta più vini nel mondo. I vini italiani offrono un'eccellente selezione per qualità, prezzo e valore.

L'Italia è straordinaria in quanto ognuna delle sue regioni produce vino. Le regioni del nord sono generalmente più fredde, molto simili alle regione francese di Bordeaux, mentre quelle a sud hanno temperature più calde, simili alla California. C'è poco da stupirsi del fatto che gli amanti del vino considerano l'Italia un paradiso!

Italia es el mayor productor de vino del mundo. También exporta más vino que cualquier otro país. Los vinos de Italia ofrecen una excelente selección de calidad, precio y valor.

Italia es notable porque cada una de sus regiones produce vino. Las zonas del norte son generalmente más frías, muy parecidas a la región de Burdeos en Francia, mientras que las regiones del sur tienen temperaturas más altas, similares a los de California. No es de extrañar que los amantes del vino dicen que Italia es como el paraíso!

 

REGIONI D'ITALIA

 

ItaliaVino rosso

 

Nord: Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia-Giulia, Veneto, Liguria, Emilia Romagna

Centro: Toscana, Umbria, Marche, Abruzzi, Lazio, Molise

Sud e Isole: Campania, Puglia, Calabria, Basilicata, Sardegna, Sicilia

 

(fonte immagine Wikipedia)


 

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I Vini Italiani (parte 2) - Italian Wine and Food Institute

QUALE VINO PER QUALE PIATTO

 

Come aperitivo, prima dei pasti, con antipasti:

Brut Spumante, Chardonnay, Blanc de Blancs, Prosecco.

Antipasti leggeri, pasta con panna o salse con formaggio, omelette, pesce, frutti di mare:

Vini bianchi leggeri (da bere giovani e freschi): Bianco di Custom, Chardonnay, Falerio, Frascati, Galestro, Pinot Bianco, Pinot Grigio, Sauvignon, Tocai.

Vini bianchi leggermente corposi: Est! Est!! Est!!!, Fiano di Avellino, Gavi, Greco di Tufo, Orvieto, Soave, Verdicchio, Vernaccia di San Gimignano.

Piatti di pollo semplici, vitello, piatti di manzo leggeri, hamburger, bistecche, pasta con pomodoro o sughi di carne:

Vini rossi leggermente corposi: Bardolino, Dolcetto, Lambrusco, Merlot, Montepulciano d'Abruzzo, Valpolicella.

Vini rossi mediamente corposi: Barbera, Chianti, Grignolino, Merlot, Nebbiolo, Rosso di Montalcino.

Arrosti di manzo, maiale, agnello; pranzi festivi a base di tacchino, anatra o oca; formaggi molto saporiti:

Vini corposi (invecchiati): Amarone, Barbaresco, Barolo, Brunello di Montalcino, Cabernet Sauvignon, Carmignano, Chianti Classico Riserva, Gattinara, Refosco, Rosso Piceno, Salice Salentino Classico, Spanna, Taurasi, Vino Nobile di Montepulciano.

Dopo i pasti, con torte, frutta, dessert, dolci:

Asti Spumante, Malvasia, Marsala Superiore, Marsala Vergine, Moscato d'Asti, Passito, Picolit, Sambuca,Vermouth (Rosso, Bianco e Dry), Vin Santo, Grappa.

FAMILIARIZZATE CON QUESTI TERMINI

 

Conoscere la terminologia dei vini italiani può aiutare nella scelta dei vini da provare. Questi termini sono spesso utilizzati nell'etichetta della bottiglia di vino.

Abboccato
Leggermente dolce

Amabile
Semidolce

Annata
Anno di vendemmia

Bianco

Bottiglia

Brut
Dal francese, vino bianco secco e frizzante

Classico
Dalle migliori zone di produzione

Metodo Classico
Questo termine designa i vini frizzanti prodotti con il metodo Champenoise e sostituisce quest'ultima definizione in tutte le etichette che datate 1994

Dolce

Fattoria

Frizzante

Liquoroso
Un vino molto alcolico, a volte a causa di un processo di fortificazione (aggiunta di brandy, o altri superalcolici)

Novello (noh VEL loh)
Descrive un vino "nuovo". Questi vini sono leggeri rossi fruttati, messi sul mercato a poche settimane dalla vendemmia

Passito
Vino dolce, forte e concentrato, prodotto con uve passite

Produttore

Riserva
Invecchiato per una durata di tempo stabilita dalla legge

Rosato

Rosso

Secco

Spumante
Frizzante

Tenuta

Vendemmia

Vino da Tavola

LEGGI VINICOLE ITALIANE

 

L'Italia ha iniziato a legiferare sulla produzione di vino sin dal tempo degli antichi romani. In seguito, già nel 1716, il Granduca di Toscana introdusse l'idea di zone di produzione delimitate. La legge stabiliva che se un vino era denominato Chianti le sue uve dovevano essere coltivate e vinificate all'interno di una determinata zona. Simili zone furono create allora anche per Pomino, Carmignano e Valdarno di Sopra.

 

Nel 1963 il Parlamento Italiano emise una legge che creava una nuova importante classificazione nazionale: "Denominazione di Origine Controllata" (DOC), ispirata alla definizione francese "Appellation Contrôlée".

 

L'obiettivo principale di questa legge, entrata in vigore nel 1966, era di stabilire regole che assicurassero una consistente alta qualitš del vino.

 

Successivamente venne introdotta una nuova classificazione, "Denominazione di Origine Controllata e Garantita" (DOCG), consistente in una regolamentazione ancora più rigorosa (vedi di seguito).

 

Attualmente l'Italia controlla e regolamenta la produzione di vino con le leggi più severe del mondo (una nuova legge molto comprensiva è stata approvata nel 1992), e si impegna a migliorare costantemente i regolamenti, in modo da servire al meglio gli amanti del vino nel mondo. Di seguito sono presentate le classificazioni attualmente in uso sulle etichette:

Vino da tavola. Gli unici requisiti per l'etichetta con questa designazione sono l'indicazione del colore del vino, il nome dell'azienda vinicola produttrice e il suo marchio. A questa categoria possono appartere anche vini veramente spettacolari, in genere produzioni limitate di famose aziende vinicole.
Indicazione Geografica Tipica (IGT) si riferisce alla zona (spesso una grande area) in cui le uve sono coltivate e vinificate. Questa designazione è meno restrittiva della DOC.
Denominazione di Origine Controllata (DOC). Significa che il vino deve essere conforme a normative governative che definiscono i tipi di uve utilizzate, la locazione esatta in cui sono coltivate, e la maniera in cui il vino viene fatto. I vini devono essere assaggiati ed esaminati prima di essere messi in commercio.
Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG) aggiunge una garanzia alla classificazione precedente, per vini che hanno un particolare livello di qualità. In aggiunta alle restrizioni DOC questi vini devono essere venduti in contenitori di al massimo cinque litri, e i contenitori devono esibire il marchio di stato che garantisce origine e qualità. A volte le bottiglie sono addirittura numerate. Coloro che hanno familiarità con i vini francesi possono considerare questi vini come i "Grand Cru Italiani".
Cru è un termine francese che significa vigna; la stessa parola è usata anche in Italia. In Italia un cru può essere identificato dalla sua provenienza geografica; dal nome di un luogo geografico vicino, come una montagna; dal nome del comune o del villaggio; da una microzona in cui sono situati l'azienda vinicola o il vigneto.
Il numero di vini DOC e DOCG italiani è all'incirca 250, ed ogni vino è prodotto da diverse aziende. Si prevede un numero ancora maggiore di vini IGT, appena riceveranno l'approvazione. IGT è una classificazione nuova che apparirà sulle etichette dei vini italiani nei prossimi anni.
Questa guida è un estratto tratto da un libretto informativo pubblicato dall'Italian Wine and Food Institute di New York con la sponsorizzazione del Ministero dell'Agricoltura di Roma e la speciale assistenza del Professor Mario Fregoni, Direttore del Comitato per la Denominazione di Origine dei Vini

 

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