Antonio De Curtis, in arte Totò (1898 - 1967), è uno dei più famosi e amati attori italiani. Nato a Napoli, da bambino venne adottato dal marchese Francesco Gagliardi Foccas. Le parole "bazzecole, quisquilie, pinzellacchere" sono tipiche del linguaggio che Totò usava: ricercato, ma allo stesso tempo spontaneo e scherzoso. | Antonio De Curtis, alias Totò (1898 - 1967), es uno de los actores italianos más famosos y populares. Nacido en Nápoles, fue adoptado por el marqués Francesco Gagliardi Foccas. Las palabras "bazzecole, quisquilie, pinzellacchere" (menudencias, pinzellacchere) pertenecen a la lengua utilizada por Totò: refinada pero espontánea y cómica. |
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Famose le sue frasi in cui scambiava parole con altre parole per ottenere un effetto divertente. Questa è una delle sue battute: «Io sono parte nopeo e parte napoletano!» (il gioco di parole è con l'aggettivo "partenopeo" che vuol dire "napoletano"). |
En sus frases, solía intercambiar palabras con otras palabras para conseguir un efecto divertido. Esta es una de sus bromas: "Yo soy en parte 'nopeo' y en parte 'napolitano'. (El juego de palabras es con el adjetivo "partenopeo" que significa "napolitano"). |
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DESCRIZIONE DEI FILM:
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Dal film Fermo con le mani (la colazione di Totò)
Fermo
con le mani (1937, Gero Zambuto, 73m) |
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Già nei primi anni '30, Totò era diventato una figura di spicco nei teatri e negli spettacoli di varietà italiani e in maniera quasi consequenziale, approdò nel cinema. Il suo primo film è una chiara trasposizione sullo schermo delle scenette che lo resero così popolare nei teatri. |
La trama:
In cerca di lavoro, Totò (il suo nome nel film) trova un posto, travestito da donna, in un salone di bellezza; dopo avere massaggiato una cantante famosa, viene scoperto e licenziato. In seguito, va nel teatro in cui la cantante si esibisce. In qualche modo ne diventa il direttore di orchestra e riesce a conferire un enorme successo allo spettacolo. Nel film ci sono dei fantastici momenti con vari attori di teatro famosi a quel tempo, fra cui Miranda Bonansea Garvaglia, la risposta italiana a Shirley Temple. |
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Dal film San Giovanni decollato
(Calzolaio lavora e canta)
San
Giovanni decollato (1940, Amleto Palmeri, 87m) |
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Inizialmente progettato per essere diretto dallo sceneggiatore e ideologo neorealista, Cesare Zavattini, (che collaborò alla sceneggiatura), questo fu il primo film in cui la natura del personaggio napoletano di Totò si scatenò. Attraverso il film troviamo i primi esempi degli sciogli-lingua alla Totò che sarebbero diventati la sua caratteristica nei lavori seguenti. |
La trama:
La trama racconta di un uomo la cui eccessiva devozione verso l'immagine di San Giovanni Battista provoca l'ra della popolazione locale, fra amori, vecchie famiglie e una quasi surreale battaglia di piatti si ha un tour-de-force comicissimo. |
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Dal film Risate di Gioia (Capodanno in metropolitana)
Risate
di gioia (1960, Mario Monicelli, 106m) |
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L'unico film in cui Totò abbia recitato con Anna Magnani, con la quale aveva lavorato in teatro. "Risate di gioia" riunisce questo duetto straordinario insieme al giovanissimo Ben Gazzara. |
La trama:
I tempi sono sempre duri a Cinecittà per la comparsa Tortorella (Magnani), ma specialmente alla fine dell'anno, quando semplicemente, non c'è lavoro. Con la speranza di raccimolare un gruzzoletto, la donna si unisce ad un altro attore disoccupato (Gazzara) e a un borseggiatore professionista (Totò) per raggirare gli ospiti di un veglione di Capodanno. Diviso fra l'umorismo e la commozione, "Risate di gioia" ci regala un Totò "clown bianco", con una vena di tristezza, la cui presenza aggiunge un tocco di disperazione all'azione. |
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Dal film 47 morto che parla
- Ergo [quindi] a partire da oggi te ne viene di meno sul salario. E' chiaro? Vai, vai! E io pago, e io pago!
47
morto che parla (1950, Carlo Ludovico Bragaglia, 89m) |
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Adattato liberamente dal pezzo di Ettore Petrolini, con alcuni prestiti dal "Miserabile" di Molière, secondo il critico Ennio Bispuri, "47 morto che parla" è stato il primo film in cui Totò ebbe veramente un ruolo al di sopra del suo solito personaggio teatrale. Il film ebbe un successo di botteghino enorme, e l'anno della sua uscita fu visto da oltre 4.3 milioni di spettatori italiani. |
La trama:
Un misero barone (Totò), conserva i suoi averi in una cassetta di sicurezza nascosta, con l'intento di darne la metà per la costruzione di una scuola e l'altra metà per suo nipote Gastone. Tuttavia, l'amministrazione locale diventa impaziente di avere la metà che gli spetterebbe e con un sedativo, mette a dormire il barone, il quale, al risveglio, pensa di essere morto. |
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Dal film Siamo uomini o caporali?
- Che giramento di testa...
Siamo
uomini o caporali? (1955, Camillo Mastrocinque, 94m) |
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Il film presenta anche due momenti musicali in cui Totò canta. |
La trama:
Totò finisce in un ospedale psichiatrico per avere aggredito il direttore in carica delle comparse a Cinecittà, dopo che gli è stata rifiutata una parte. Nell'ufficio dello psichiatra, egli spiega la sua filosofia di vita: il mondo si divide in due parti, quella degli uomini semplici, i quali vengono regolarmente frustrati e provocati, e quella dei "caporali", la cui natura è tale da frustrare e provocare. La sua visione viene illustrata con il racconto delle sue disavventure, con dettagli esilaranti, al termine del quale lo psichiatra rilascia Totò dichiarandolo sano di mente. |
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Dal film I due colonnelli
I
due colonnelli (1963, Steno, 90m) |
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Gli italiani hanno una fantastica tradizione di commedie contro la guerra (la più conosciuta delle quali è "La grande guerra" di Monicelli, con Sordi). "I due colonnelli" è un altro altissimo e ilare esempio di questa tendenza. Totò voleva un grande attore americano come co-protagonista e scritturò Walter Pidgeon, fresco del successo di "Advise and Consent". |
La trama:
Al confine fra Grecia e Albania, il controllo di una piccola cittadina passa di volta in volta agli inglesi e agli italiani così spesso che si arriva ad una certa stabilità. Gli abitanti continuano la loro vita e i due ufficiali in capo, Totò e Pidgeon, arrivano ad avere una relazione cordiale. Tuttavia le cose cambiano appena Mussolini è spodestato e arrivano sulla scena le truppe tedesche. |
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