La biblioteca nacque in seguito ad un disegno rimasto oscuro attraverso i secoli, ci racconta l’abate benedettino de “Il Nome della Rosa”, il romanzo di Umberto Eco di maggior successo. Nessuna verità, continua l’abate, può essere rivelata a tutti, come nessuna bugia può essere riconosciuta come tale dagli spiriti pii. Il libro è una fragile creatura, ci dice, che soffre dell’usura del tempo.
“The library was born according to a design that has remained obscure throughout all centuries,” says the Benedictine Abbot in Umberto Eco’s best seller novel, “The Name of the Rose. All truths,” says the Abbot, “are not meant for all ears; not all lies can be recognized as such by pious spirits. The book is a fragile creature,” he says, “it suffers from the use of time.”