Il calcio italiano ultimamente ha sofferto di un abbassamento dell'interesse del pubblico in favore di altri sport.
Tuttavia, quando la squadra nazionale gioca si ferma l'Italia intera. Praticamente tutti guardano la partita e le strade sono silenziosissime. In alcune città il comune organizza degli schermi giganti nelle piazze o nei parchi. Questo è un momento d'unione nazionale molto forte.
E tu? Guardi il calcio italiano? Guardi le partite dove gioca la nazionale del tuo paese? Guardi lo sport con i tuoi amici? |
El fútbol italiano ha sufrido recientemente una disminución del interés del público en favor de otros deportes. ¿Ves el fútbol italiano? ¿Ves los partidos donde juega el equipo nacional de tu país? ¿Ves los eventos deportivos con tus amigos? |
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La nazionale di calcio italiana agli Europei 2012
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Il calcio è ancora lo sport nazionale italiano e gli italiani amano guardare le partite a casa con gli amici o fuori al bar. Tuttavia, attualmente altri sport e attività stanno diventando sempre più di moda. | El fútbol sigue siendo el deporte nacional de Italia y a los italianos les encanta ver el partido en casa con amigos o en el bar. Sin embargo, ahora otros deportes y actividades están más de moda. |
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Gli italiani sono un po' pigri,
preferiscono guardare lo sport piuttosto che farlo
Ultimamente i balli latino americani,
il tango e altri tipi di sport sono diventati di moda
Articolo tratto da La Repubblica
GLI ITALIANI E LO SPORT
Ben 23 milioni di italiani dicono di non praticare attività fisica.
Il pallone travolto dal boom della danza. Crolla il tennis.
Istat [Istituto Italiano di Statistica]: italiani meno sportivi e più sedentari. E il ballo e la ginnastica scalzano il calcio. Ballo, disciplina sportiva in continua espansione.
ROMA - Più pigri, meno sportivi. Meno amanti del pallone e più del ballo. Qualche conferma e alcune sorprese nei dati dell'Istat sulla pratica sportiva in Italia. L'indagine, puntata sul tempo libero e realizzata a maggio 2006, fotografa un Paese dove la voglia di fare sport non aumenta. Mentre cresce la tendenza all'inattività.
Il dato da cui partire è quello degli sportivi: in Italia sono 17 milioni e 170mila coloro che dicono di praticare uno o più sport (il 30%). Un milione di meno coloro che svolgono un'attività fisica (passeggiate, nuoto, bici). Poi ci sono i sedentari. Che crescono sempre di più: sono 23 milioni quelli che evitano ogni tipo di attività sportiva. Toccando il 41%. Un dato che negli ultimi undici anni è aumentato di 3,4 punti percentuali. A fronte di una quota di praticanti che resta stabile. "Una stasi che evidenzia uno slittamento verso la sedentarietà" spiegano all'Istat.
Allarme sedentarietà. Meno moto, più inattività. Se 23 milioni dichiarano di non muovere un muscolo, qualche preoccupazione c'è. Le donne sono più sedentarie degli uomini, al sud lo si è più del nord, mentre chi ha un livello di istruzione più alto lo è di meno. Male anche i giovani: dal 2000 al 2006 la sedentarietà è in aumento tra i ragazzi dagli 11 ai 14 anni e tra i giovani dai 25 ai 34. Se a questo si aggiunge che l'analisi storica dimostra come la quota di coloro che svolgono attività sportive continui a diminuire (era 35,3% nel 1995, è 28,4% oggi), il quadro è completo.
Male il calcio, bene la danza. E' questo il dato che incuriosisce di più. In un paese dove il pallone permea praticamente tutto, i numeri dicono, invece, che ha perso il primato di sport più praticato. A vantaggio di un gruppo di attività come ginnastica, aerobica, fitness e cultura fisica. Il calcio, infatti, è praticato da 4 milioni e 152mila persone (con una netta crescita del calcio a 5), mentre le altre attività emergenti da 4 milioni e 320mila appassionati. Un distacco che cresce, se si sommano i culturi della danza e del ballo. Due attività che negli ultimi anni hanno avuto un vero e proprio boom prevelentemente "rosa" (da 503mila nel 2000 a 1 milione e 80mila nel 2006). In totale si arriva a quota 5 milioni e 300mila persone, una cifra che stacca nettamente il calcio e gli toglie un primato storico.
Perché si fa sport. O no. Per piacere o per passione (63,8%), per mantenersi in forma (53,6%), per divertimento (50,4%). Sono questi i tre motivi che spiegano la voglia di fare sport. Chi, invece, non lo fa mette al primo posto la mancanza di tempo (40,2%), il poco interesse (30,3%), l'età (24,1%), la pigrizia (16,2%), la salute (14,9%), e, da ultimo, i problemi economici (7,1%). Bassa la quota di chi motiva la sua inattività con la mancanza di impianti dove fare sport. Dato curioso se si pensa che la scarsità di centri per fare sport è una delle note dolenti del nostro paese.
Male il sud, bene il nord. Anche nello sport, come in molto altri indicatori sociali, il sud segna il passo con meno del 25%. E tocca alla Campania la maglia nera della regione con la più bassa percentuale di praticanti (solo 22 su 100). In testa, invece, c'è il nord-est (36,5%), seguito dal nord-ovest (33,7%) e dal centro (31,3%).
La classifica degli sport. Del primo posto di ginnastica e danza si è detto, così come della piazza d'onore del calcio. Al terzo posto il nuoto con 3 milioni e 576mila praticanti (20,8 per cento degli sportivi). In calo netto il tennis (dal 7,8% al 6,1%): se poi si pensa che nel 1995 il dato era del 10,5% il crollo è ancora più chiaro. Calano anche gli sport invernali (dal 13,7% all'11,3%), mentre aumentano i praticanti negli sport ciclistici (dal 10,3% all'11,7%) e nell'atletica leggera (dal 5,8% al 7,8%). Maglia nera per la caccia e la pesca. Nel 1959, data della prima rilevazione Istat, erano al primo posto. Adesso raccolgono le briciole.